Le Vene Varicose

Cosa sono e come curare le Vene Varicose

Le Vene Varicose Brescia

Prevenzione e cura delle Vene Varicose Brescia

Le Vene Varicose o Varici

Le Vene varicose Brescia

Servizio Medico di Flebologia

Cosa Sono


Con il termine di vene varicose si fa riferimento ad una particolare situazione patologica che comporta una abnorme dilatazione di alcuni vasi del nostro corpo (vene che sono diventate ingrandite e distorte), in modo tale che gli stessi non riescono più a svolgere il loro importante lavoro di trasporto del sangue, dalla periferia al cuore.



Dove si formano


Questi vasi riguardano quasi esclusivamente gli arti inferiori e pur se possono essere colpiti un gran numero di essi, normalmente, quelli più conosciuti, studiati e trattati sono la “piccola e la grande safena“, che rappresentano i due collettori venosi superficiali più importanti degli arti inferiori, anche se le vene varicose possono verificarsi anche in altre aree del corpo come l’addome, in seno ecc.



Le cause e gli effetti


Per svariati motivi, tra cui una congenita debolezza della parete vascolare di questi vasi, una pressione venosa intravasale superiore alla norma, concause come la sedentarietà, l’obesità, le gravidanze, l’uso di calzature inadeguate, squilibri ormonali e metabolici, un numero importante di uomini (fino al 30%) e di donne (fino al 50%) vanno incontro ad una dilatazione patologica delle vene degli arti inferiori per cui il sangue in esso contenuto smette di scorrere e rischia, in presenza di fattori predisponenti, di andare incontro a fenomeni come la coagulazione, che portano alla realizzazione di patologie come la tromboflebite.


  • • fattore ereditario, più comuni nelle donne che negli uomini,
  • • la gravidanza,
  • • l'obesità,
  • • la menopausa,
  • • l'invecchiamento,
  • • la sedentarietà prolungata,
  • • la lesione della gamba e la tensione addominale,
  • • l'ostruzione o l'incontinenza post-flebitica,
  • • le malformazioni venose e arteriovenose,
  • • reflusso della vena pelvica (PVR).
  • • il consumo cronico di alcol dovuto l'effetto collaterale della vasodilatazione in relazione alla gravità e alla viscosità del sangue,
  • • reflusso della vena ovarica e vena iliaca interna che provoca vene varicose delle gambe e che questa condizione colpisce il 14% delle donne con le vene varicose o il 20% delle donne che hanno avuto il parto vaginale,
  • • sono stati scoperti alcuni fattori di rischio come iperomocisteinemia.


Anche in assenza di fenomeni come la tromboflebite, comunque, esiste tutto un corredo fenomenologico tipico di questa patologia, classificato come insufficienza venosa cronica, dal primo al sesto grado, a seconda che siano presenti solo dei piccoli capillari dilatai, delle vere e proprie varici, importante edema dell’arto, ulcere varicose e lesioni cutanee.



Segni e Sintomi


Oltre ad essere un problema estetico, le vene varicose posso portare a numerosi disturbi e a problemi di salute importanti.

I sintomi più comunemente riferiti vanno dalla semplice sensazione di pesantezza, alla presenza di dolore anche importante, specie serotino, parestesie e crampi notturni, prurito e gambe senza riposo.


  • Dolore e gambe pesanti (spesso peggiori durante la notte e dopo l'esercizio fisico).
  • Nell’area interessata da vene varicose, si può osservare un aspetto venoso sottocutaneo, tipo tela di ragno (telangiectasie).
  • Gonfiore delle caviglie, soprattutto la sera.
  • La sindrome delle gambe senza riposo sembra essere una comune sindrome clinica sovrapposta in pazienti con vene varicose e altre insufficienza venosa cronica.
  • Pelle secca, rossa e pruriginosa nelle aree cutanee interessate, si sviluppano nella gamba anche dermatiti di stasi o eczema venoso.
  • I crampi possono svilupparsi soprattutto quando ci si alza improvvisamente in piedi.
  • Nelle zone interessate, possono comparire piccole lesioni, sanguinanti più del normale che richiedono molto tempo per guarire.
  • In alcune persone la pelle sopra la caviglia può ridursi (lipodermatosclerosi) perché il grasso sotto la pelle diventa duro.
  • Macchie di colore giallo brunastro vicino alle vene interessate (tipo vecchie ecchimosi).
  • Nella zona delle caviglie possono appaiono macchie appuntite e irregolari, papule purpure dolorose. Questo sintomo é noto “atrofia bianca”.


Si tratta quindi, in ultima analisi, di una patologia importante, in grado di compromettere la qualità della vita di chi ne soffre e di rappresentare un importante costo sociale per la collettività, in relazione alla perdita di ore lavorative ed ai costi sanitari necessari per la cura.



Terapie e Cure


Il nostro metodo di cura R.E.F. (Recupero Estetico Energetico Funzionale) poggia su una esperienza pluridecennale in questo campo e si avvale, come sempre, di un approccio olistico alla questione, vale a dire in grado di comprendere i vari aspetti della patologia.


Innanzitutto facciamo affidamento ad una necessaria capacità di corretta diagnosi, mediante l’approccio sia clinico che strumentale (doppler CW ed ecodoppler venoso), per passare poi ad intravedere i giusti percorsi terapeutici e preventivi.


La terapia delle vene varicose si basa, nella nostra attuale esperienza, sull’uso inderogabile di una adeguata calza elastica da stabilire, di volta in volta, non a caso, ma in relazione alla gravità della patologia, all’instaurazione di una terapia medica quando richiesta, all’impostazione di un corretto stile di vita e di alimentazione ed infine, all’occorrenza, alla realizzazione della famosa terapia sclerosante, con delle sostanze via via più performanti in base al calibro della vena da trattare, fino a giungere all’uso della schiume, in grado di curare anche le vene di calibro più importante.


Quando, invece, ci troviamo difronte a casi di varicoflebite degli arti inferiori (ma anche di quelli superiori o di vene del torace come le inframammarie) siamo soliti accompagnare la contenzione elastica con una adeguata terapia anticoagulante ed anti infiammatoria, avendo cura di seguire nel tempo i pazienti con l’esecuzione di indagini strumentali ripetute, non dimenticando mai di andare altresì alla ricerca di eventuali cause nascoste che possono aver provocato o favorito l’evento trombotico (traumi, infezioni, neoplasie, terapia anticoncezionale, fattori genetici ecc.).


La tromboflebite, che in questo caso viene chiamata superficiale, poiché colpisce il circolo venoso superficiale, appunto,  esiste anche in una forma più pericolosa e difficile da trattare, la trombosi venosa profondaTVP” , che riguarda i vasi profondi degli arti e costituisce, sempre, un motivo di seria preoccupazione per chi ne è colpito e per il sanitario che la prende in carico.


E’ vero che la flebite superficiale difficilmente raggiunge i vasi profondi, divenendo così più grave e bisognosa di un approccio terapeutico più complesso, ma tuttavia essa non deve mai essere sottovalutata, dal   momento che  può rappresentare  una situazione di allarme, causa l’essere venuto meno di un vitale equilibrio nelle fasi coagulative del sangue.


La patologia varicosa costituisce certamente, specie per il sesso femminile, non solo una problematica di ordine sanitario,  ma anche un rilevante problema estetico.


Ciò, lungi dal togliere importanza alla patologia, ne sottolinea invece il carico emotivo che spesso l’accompagna e che spinge il professionista flebologo ad impegnarsi ancora di più per garantire un ottimo risultato, sia sul versante medico che estetico.


Possiamo comunque affermare che attualmente, se si intraprende un corretto percorso terapeutico è possibile garantite, anche alle persone maggiormente colpite da questa particolare patologia, un futuro sereno, con gambe efficienti ed esteticamente valide.


Quello che è sempre necessario sottolineare, quando ci si accinge a trattare delle gambe che presentino problematiche di teleangectasie (capillari rotti), di vene varicose più o meno diffuse o di problematiche come edema e dermatosi fino all’ulcera, è che tali patologie rivestono i caratteri della cronicità, volendo significare con ciò che il tempo non aiuterà a risolvere, ma bensì ad aggravare la sintomatologia.


Per questo motivo, sarà oltremodo saggio non dormire sugli allori, ma affrontare la patologia fin dai primi stadi della sua comparsa, onde limitarne l’impatto sulla salute e sull’ estetica delle gambe ed iniziare un corretto percorso di salvaguardia dell’integrità sia del sistema venoso che dei tessuti.


Questo comporta il fatto che non esistono trattamenti che possano essere chiamati  “definitivi“ e che non si debbano illudere i pazienti in tal senso, per non incorrere in false aspettative o nell’abbandono delle necessarie strategie di prevenzione.


Gli studi internazionali più seri ed accreditati ci confermano che la cura delle vene varicose può essere intrapresa facendo ricorso a svariati presidi medico-chirurgici, che vanno dalla chirurgia tradizionale, all’impiego del laser terapeutico, della radiofrequenza, della termoablazione, del ciano acrilato ed infine della terapia sclerosante.


Quest’ultima, se ben condotta, risulta essere l’arma più duttile e vincente permettendo essa, di trattare, con risultati paragonabili o addirittura superiori alle altre metodiche, vasi di qualsiasi calibro, ad eccezione, forse delle vene di calibro maggiore (8-12 mm).


Questa, in definitiva, è la metodica che attualmente, abbiamo scelto di seguire nella cura della vene varicose, con grande soddisfazione personale e per le  nostre pazienti.


Non dimentichiamo mai che un corretto stile di vita è tra i tra le terapie più efficaci per allontanare i fattori che favoriscono l’insorgere della malattia.


Contattaci per un appuntamento o per qualsiasi curiosità o domanda, attraverso la sezione Contatti.



Terapia Sclerosante per le vene Varicose Brescia